Mentre nella seconda metà degli anni 2010 bastava disegnare un logo con la versione craccata di Photoshop, aprire un sito di dubbia qualità e auto proclamarsi "Founder CEO" di qualcosa, nel biennio 2020-2021 sembra avvenire la stessa cosa con la parola magica "Consulente".
Da Wikipedia: "La consulenza è la professione di un consulente, ovvero una persona che, avendo accertata qualifica in una materia, consiglia e assiste il proprio committente nello svolgimento di cure, atti, pratiche o progetti fornendo o implementando informazioni, pareri o soluzioni attraverso il proprio know how e le proprie capacità di problem solving."
Troppi inglesismi? Bene, passiamo alla Treccani.
Consulènte agg. e s. m. e f. [dal lat. consŭlens -entis, part. pres. di consulĕre «deliberare, consultare»]. Professionista a cui si ricorre per avere consiglio o chiarimenti su materia inerente alla sua professione.
Sembrerebbe tutto chiaro, vero? E invece no.
Perchè a quanto pare questa definizione non tiene conto del mancato buonsenso e dell'incapacità delle persone di auto collocarsi all'interno del mercato.
Capisco perfettamente che il periodo che stiamo vivendo abbia "aperto le porte al digitale" (e in verità nemmeno così tanto, ma questa è un'altra storia), il punto però è un altro e non ci girerò troppo attorno: tutti si credono esperti delle stesse cose e tutto ciò è un immenso problema.
La quantità di informazioni presenti online fa vivere le persone dotate di basso senso critico, bassa istruzione e pure un po' di arroganza gratuita (che non manca mai, chissà perchè) in una vera e propria bolla. Una bolla pericolosa priva di opinioni esterne.
La loro incapacità di avere onestà intellettuale è disarmante.
Scrivetevelo sui muri di casa: la figura del consulente (nei settori dove ahimè non è disponibile una selezione per l'iscirzione ad un albo certificato) è un ruolo che va conquistato con il tempo, vivendo in prima persona una quantità di scenari talmente vasta da essere difficilmente riassumibile in poche righe, in un curriculum o in un profilo Linkedin.
Abbiate rispetto di questa parola e non usatela a sproposito per raccattare due miserabili fatture in più.
Sempre se, oltre ad esservi inventati il ruolo abbiate pensato anche al fatto che ciò non basti.
E che serve una strategia di vendita, occorre analizzare la nicchia che si crede di conoscere, avere una strategia imprenditoriale sul lungo termine, saper fare e interpretare analisi di mercato e avere ottime doti comunicative.
Potrei continuare ad elencare altre competenze da acquisire prima di potersi definire all'altezza di una vera Consulenza con la C maiuscola.
Imparate a rispettare il valore dei ruoli e a non improvvisarvi, occorrono anni di lavoro affinché l'esperienza sul campo possa trasformarsi in consulenza ed avere un valore sul mercato.
Non basta nemmeno ottenere buoni risultati per qualche mese, affiancati da due note prese dal primo video tutorial di YouTube sull'argomento.
Mettetevi l'anima in pace.