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Immagine del redattoreSimone Marchetti

Nebbia di guerra

Sì, da quasi un mese c'è l'ennesima guerra in terra Europea in atto. Ha sorpreso tutti e sinceramente anche me, ero convinto fino all'ultimo che non si sarebbe arrivati alla soluzione militare. La situazione non è facile e non promette bene, per tutta una serie di ragioni a monte, mentre per quanto riguarda gli eventi presenti, è molto difficile farsi un'idea.


So che ormai improvvisamente l'attenzione di chiunque è rapidamente passata alla discussione relativa all'invasione dell'Ucraina, e ne avrete sentite di cotte e di crude tra ipotesi, analisi geopolitiche, scenari presenti e futuri e via dicendo. Come durante i Mondiali tutta la nazione diventa allenatore, o in questo caso, analista geopolitico. Non è un problema, sappiamo che è normale è fa parte della naturale discussione di questi temi in una comunità, alimentata poi dal poterlo fare su internet.


Il termine nebbia di guerra deriva dall'inglese fog of war. Indica, in ambito militare, quanto sia difficile in un contesto bellico, riuscire a carpire informazioni valide su quello che sta realmente accadendo.


Ho sentito qualcuno dire che durante una guerra la prima a morire è la verità.


Se ci aggiungiamo il flusso di informazioni costante e variegato nel mondo iperconnesso di oggi, la marmellata che ne viene fuori è piuttosto intricata.


Quello che personalmente ho fatto dall'inizio di questo conflitto, è stato cercare di non prendere subito una posizione, eccezion fatta per quanto riguarda l'invadere militarmente uno stato sovrano, che, a prescindere da qualsivoglia giustificazione non posso in nessun modo accettare o perdonare. È un limite troppo grande che viene superato.


Ho quindi progressivamente cercato di informarmi sia sulla situazione attuale in territorio Ucraino (sto seguendo fonti che vivono lì), sia, con molta forza di volontà, cercando di seguire i media mainstream, che hanno il sapore di propaganda e ritorno alle sinfonie della dispersione del terrore mediatico che già aveva abbondantemente sovrasaturato i nostri timpani negli ultimi due anni nel racconto della pandemia (strano come tra l'altro, improvvisamente, parlare di un virus che prima se non era il chiodo fisso di ogni testata giornalistica esistente - per evidente vitale importanza della questione (o no?) - ora non sia più granchè oggetto di discussione degna di nota).


In generale non ho fiducia in quello che sento alla televisione quindi preferisco continuare a stare con gli occhi aperti e cercare di osservare e ascoltare più fonti diverse possibili, meglio se locali, meglio se non professionisti del settore.


Ho cercato anche di informarmi sulle fondamenta geopolitiche che hanno portato alla costruzione di questa situazione attuale, dovendo fare una bella ripassata di storia dal post-seconda guerra mondiale in poi, con diversi approfondimenti riguardo gli ultimi 20 anni.


Ho apprezzato la volontà degli Ucraini di resistere, ho apprezzato la permanenza sul territorio di Zelensky. Ho anche aguzzato lo sguardo dovendo scoprire che in passato era un attore, vedendo un video di non so quando dove imitava per filo e per segno Beyoncè nel video All the single ladies (https://www.reddit.tube/video/4b65259f46d7989f44de52311b74625690e34195 - non sto scherzando), oppure scoprendo come non appena nel 2013 l'Ucraina aveva deciso di sospendere accordi con l'UE e riavvicinarsi alla Russia, ecco scoppiare la protesta pro EU nota come Euromaidan, legittima se il popolo voleva questo, che successivamente nel 2014 ha portato all'insediamento di Zelensky e di un ministro delle finanze chiamato Natalie Jaresko, che di Ucraino ha solo i genitori, nata e cresciuta nell'Illinois, investitrice bancaria, la quale ha ricevuto la cittadinanza Ucraina il giorno stesso del suo insediamento come ministro (tutto vero, basta cercare su Wikipedia).


Ed i miei occhi si sono ridotti a fessure ancora più strette quando ho letto di tutto l'iter diplomatico tra Russia e la NATO nel cercare di mantenere equilibri militari in Europa a partire dal 1991, dove in un verbale rinvenuto nei British National Archives della riunione dei Direttori politici dei ministeri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, tenutasi a Bonn, il 6 marzo 1991, in occasione della possibilità di far aderire la Polonia alla Nato, si definiva come la NATO non avrebbe dovuto spingersi oltre il territorio delimitato dal fiume Oder tra Germania e Polonia. Pertanto, fu specificato che non era possibile “concedere alla Polonia o ad altre Nazioni dell’Europa centrale e orientale la possibilità di aderirvi”. Qualcosa è andato diversamente e ad un certo punto alla NATO è fregato il giusto degli accordi e non si è fatta problemi ad andare oltre. Questa è una cosa che Putin ha più volte ricordato di non aver mai dimenticato, specie nelle sue tesi a supporto della scarsa trasparenza e fiducia riposta nella NATO stessa.


Insomma, la situazione è complessa. Putin non è stato da meno nel trovare pretesti forzatissimi per espandersi dove voleva lui: invadere a caso la Georgia, risolvere male problemi in Chechnya, silenziare opposizione politica e giornalistica e creare anche lui la sua fetta di problemi. In ultimo, la tesi secondo la quale non sarebbe stato possibile impedire di avere forze NATO (e quindi americane) a ridosso dei suoi confini intervenendo con la diplomazia, e dovendo quindi necessariamente prendere una decisione drastica e occupare l'Ucraina prima che questa riuscisse a passare alla NATO, che corteggia da anni nonostante i veti di Putin. Ovviamente sappiamo tutti che non c'è solo questo, che l'Ucraina è una terra di risorse che da anni fa gola alla Russia, ma questo è noto. Ricordate, prima vittima della guerra è la verità.


Tornando quindi agli eventi attuali, non ho ancora le idee chiare su tutto questo casino. In 30 giorni ho letto notizie contrastanti, immagini dubbie, continui pareri opporsi fra loro. C'è chi parla di bombardamenti mirati, di azioni militari russe conservative che cercano di creare il minor numero di vittime, e chi invece di strutture civili rase al suolo e avanzate ad oltranza. Inutile cercare di trovare una direzione nella nebbia di guerra.


Unica costante, la guerra è una tragedia e come al solito i civili ne pagheranno il prezzo più alto.


È molto triste e preoccupante. L'idea che mi sono fatto fin'ora, è che si è arrivati fino a qui sicuramente con giochi politici e manipolatori durati per anni, dove sicuramente c'è stato lo zampino degli USA nel creare destabilizzazioni e influenzare il governo ucraino con persone messe lì appositamente per spingere la loro agenda, cosa che del resto ha fatto anche la Russia in altri contesti.


Quando invece bisognava intervenire diplomaticamente, sia loro che l'Europa sono rimasti a guardare. E adesso la sensazione è che ci sia qualcuno che stia continuando a guardare, o peggio, stia aspettando di creare il pretesto giusto per aumentare l'intensità della situazione e creare un escalation di eventi. Sono serio, credo seriamente che qualcuno non aspetti altro che lo scoppio di una vera guerra globale.


In tutto questo, spero prevalga il buonsenso. È una situazione difficile e complessa perché è chiaro che nessun altro ha realmente intenzione di intervenire militarmente (per ora), e che difficilmente l'Ucraina si salverà da sola. Però il problema è che così facendo viene resa vita facile a chi ha fatto un gesto che non può essere semplicemente limitato, ed ecco che diventa tutto un gran casino. Se la soluzione sarà diplomatica, come mi auguro, l'Ucraina probabilmente ne pagherà il prezzo. E non è detto che questo segnerà la fine dei conflitti in futuro.


Mettiamo caso che l'Ucraina vinca. Cosa farà la Russia? La reazione sarà peggiore di quel che poteva essere lasciargli l'Ucraina? E se invece ottenesse il disarmo della nazione e la neutralità, quale sarà il futuro dell'Ucraina? Darà luogo a nuove instabilità e futuri semi per conflitti su larga scala? La Russia si fermerà all'Ucraina?


Non voglio tediarvi oltre ma stiamo vivendo un'era di storico sovvertimento delle influenze di potere globale e, personalmente, vedo davvero difficile l'eventualità di non avere una guerra su larga scala nei prossimi 40 anni. È molto difficile, ma spero, sinceramente, di sbagliarmi di grosso. Ma tanto. Per concludere, il mio consiglio è di non buttarvi subito su uno schieramento, non aderire alla narrativa Marveliana che pare essere adottata dalla maggior parte dei media occidentali dove i buoni sono chiari e definiti e i cattivi pure. Non è così semplice. L'unica cosa certa è che Putin è andato All-in con un gesto estremo e non giustificabile (certo, sarebbe stato bello vedere le stesse reazioni collettive quando furono gli Usa e l'Europa a fare man bassa di stati sovrani senza battere ciglio). Ma in ogni caso, parlare di buoni o cattivi è superficiale, difficile e stupido. I temi che toccano questi eventi sono troppo complessi e non compartimentalizzabili.


Quello che continuerò a fare sarà di continuare a osservare il tutto senza giudicare troppo, usando gli occhi del principiante, costruendomi progressivamente la mia idea. Ora è inutile fare altro, è inutile cercare la verità e trovare lo schieramento dei "giusti" all'interno della nebbia di guerra. Non si può. Possiamo solo augurarci che duri il meno possibile e si risolva nel miglior modo possibile, sperando che la storia ci abbia insegnato qualcosa. Le valutazioni e analisi obiettive le lasciamo al dopo.

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