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Cosa fare nella vita non è una checklist

  • Immagine del redattore: Simone Marchetti
    Simone Marchetti
  • 29 nov 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

C'è questa domanda che gira come un disco rotto tra i ventenni: “Cosa dovrei fare della mia vita?” Ed è legittima, eh. In un mondo che cambia troppo in fretta, dove i riferimenti crollano come castelli di sabbia e i modelli sembrano più simulacri che esempi reali, è normale sentirsi smarriti. Però c'è un errore di fondo che continua a tornare: l’idea che la vita si possa pianificare come una tabella di marcia, punto per punto, età per età, traguardo dopo traguardo. Come se esistesse un foglio Excel dell’anima.


Non esiste.


E no, la vita non è una checklist. Non c’è un ordine preciso, non c’è una quantità esatta, non c’è nemmeno una garanzia. Chi ti dice il contrario probabilmente ti sta vendendo qualcosa o cerca di sentirsi meglio nel proprio caos.


Ho parlato di questo nel mio ultimo pezzo sul life design, cercando di tracciare delle direzioni, non regole. Degli spunti, non dogmi. Ho raccolto ciò che ho visto, vissuto, sbagliato, centrato. Ma ogni volta che qualcuno mi chiede ancora “Cosa dovrei fare?”, sento dentro una frizione. Perché dietro quella domanda c’è spesso un bisogno di rassicurazione, non di verità.


Ecco il punto: troppe persone non cercano una risposta per agire, ma una risposta per restare fermi. Vogliono un’illusione di controllo. Un obiettivo da attaccare al muro come un poster motivazionale, per illudersi che stanno andando da qualche parte… anche se restano immobili.


E questo lo vedo continuamente.


Quelli che parlano, leggono, pianificano… e non partono mai. Che aspettano il momento perfetto, la mappa perfetta, la condizione ideale. Ma la verità è che la vita la impari facendo, inciampando, riadattando. Come chi prende una moto e parte, anche se non ha tutto chiaro. Non sarà elegante, forse, ma arriva molto più lontano di chi resta al garage con Google Maps aperto e la playlist già pronta.


Ci hanno cresciuti nell’idea che si possa vivere senza errori, senza rischi, senza dolore. E allora aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo… che tutto sia “giusto” per iniziare. Ma quella sicurezza che cerchi non arriverà mai. E se anche arrivasse, non sarebbe vera.


Ogni cosa nuova che valga la pena di vivere ti farà tremare un po’ le mani. Ti lascerà addosso il dubbio di non essere abbastanza. Ti farà sentire scoperto. E va bene così.


Crescere non è un’esperienza comoda. È un processo disordinato, a volte ruvido, spesso spaventoso. Ma è lì che ti costruisci. È lì che impari chi sei.


Quindi no, non aspettare che qualcuno ti consegni la lista magica delle “10 cose da fare prima dei 30”.

Non serve.

Agisci.

Prova.

Cambia.

Sbaglia.

Aggiusta.


Il percorso lo scoprirai camminando, non leggendo il manuale.


Perché la differenza non sta in chi ha la tabella perfetta.

La differenza vera sta tra chi fa… e chi resta fermo a pensarci.

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